Filosofia dello YOGA

Lo yoga non è solo asana, e di certo non è solo esercizio fisico. Racchiude diverse pratiche con significati molto antichi e scopi che vengono prima e vanno aldilà di alcune declinazioni atletiche dello yoga più contemporanee. Questo insieme di pratiche è riconducibile all’interno di un sistema filosofico più ampio, la cui origine è da ricercare tra le varie scuole di pensiero dell'India.

L’india ha una ricca eredità filosofica di diverse scuole, tradizionalmente classificate da una prima grande distinzione: quella tra scuole ortodosse e scuole eterodosse, una distinzione che riguarda l’accettazione o il rifiuto dei Veda come autorità. Vediamo quindi alcuni concetti fondamentali di questo nucleo di sapere così determinante per le scuole successive.

I Veda

I Veda sono un insieme di antichi testi religiosi e filosofici in sanscrito, che sono considerati sacri da molte tradizioni religiose dell'India, specialmente nell'Induismo

Questi testi includono inni, formule rituali, incantesimi e discorsi filosofici, e sono stati trasmessi oralmente per secoli prima di essere trascritti, il che ne complica la datazione: possiamo ragionevolmente riferirci a un arco di tempo che va dal 1500 a.C. (o forse prima) fino al 500 a.C.

Tra i concetti affrontati dai Veda, quello di Dharma è fondamentale. Il dharma rappresenta le leggi e i principi che governano sia l'ordine naturale e universale che il comportamento umano e l’ordine sociale. Secondo i Veda infatti, vi è una sostanziale unità tra il mondo naturale e ciò che assicura il corretto funzionamento dell'universo - il sole, la luna, le stagioni e tutti gli aspetti della natura - e il principio che governa gli esseri viventi, compresi gli umani e gli dei. Ogni cosa ha un proprio posto assegnato in questo ordinamento.

I Veda pongono poi una grande enfasi sui sacrifici rituali (yajna) come mezzo per sostenere questo ordine cosmico e quindi per promuovere il benessere e la prosperità degli individui e della comunità. I rituali vedici dovevano essere eseguiti con precisione estrema, poiché errori nei rituali potevano perturbare l'ordine cosmico.

Vivere secondo il dharma significa anche aderire a principi di verità (satya) e giustizia. Dire la verità e comportarsi con integrità erano considerati doveri essenziali per mantenere l'ordine sociale e cosmico.

Un altro concetto fondamentale è quello di karma, che letteralmente significa "azione", è intimamente legato al dharma. Secondo i Veda, ogni azione ha delle conseguenze che determinano il futuro dell'individuo. Agire in accordo con il dharma porta a risultati positivi, mentre comportamenti contrari al dharma risultano in karma negativo e conseguenze avverse (su questo tema, molto delicato e dibattuto, è in arrivo un approfondimento).

Le scuole ortodosse

Le scuole ortodosse tendono a enfatizzare il dharma, l'ordine morale e cosmico come esposto nei Veda, mentre le scuole eterodosse spesso pongono al centro della loro filosofia la pratica etica e la realizzazione spirituale indipendente dalla rivelazione vedica.

I sistemi di pensiero sviluppati a partire dall'assunto che i Veda rivelano verità eterne e fondamentali riguardanti la natura dell'universo, il ruolo e il destino degli esseri umani, e il cammino verso la liberazione spirituale sono considerate ortodosse (āstika).
Le principali scuole ortodosse includono Samkhya, Yoga, Nyaya, Vaisheshika, Mimamsa e Vedanta. Anche se ciascuna interpreta e enfatizza diversi aspetti dei Veda, tutte condividono un rispetto fondamentale per la loro autorità.

  • Samkhya

    Una delle più antiche scuole di filosofia indiana, propone una dualità tra purusha (coscienza) e prakriti (materia) e descrive come la loro interazione porta alla creazione e al funzionamento dell'universo.

  • Yoga

    Strettamente legata a Samkhya in termini di metafisica, la scuola dello yoga si concentra sulle tecniche per controllare la mente e il corpo per raggiungere la liberazione (moksha). Lo Yoga Sutra di Patanjali è il testo fondamentale di questa scuola.

  • Nyaya

    Questa scuola si focalizza sulla logica e sull'epistemologia, studiando i mezzi con cui si acquisisce la conoscenza valida. È nota per il suo metodo rigoroso di analisi logica e dibattito.

  • Vaisheshika

    Si occupa di atomismo e di una forma di naturalismo; classifica tutte le cose esistenti in categorie, e sostiene che tutte le forme fisiche sono composte da particelle indivisibili chiamate atomi.

  • Purva Mimamsa

    i concentra sull'interpretazione dei Veda, soprattutto riguardo ai rituali e alle cerimonie. Sostiene che i rituali sono centrali per ottenere sia i benefici terreni che la liberazione spirituale.

  • Vedanta

    Scuola che si concentra sull'interpretazione delle sezioni finali dei Veda e sulle Upanishad, che esplorano la natura dell'anima (atman) e dell'universo (brahman). Esistono diverse sottocorrenti, alcune che insegnano la non-dualità di atman e brahman [Advaita Vedanta di Adi Shankaracharya].

Le scuole non ortodosse

Le scuole di pensiero che non accettano i Veda come sorgente di verità o come autorità ultima sono dette eterodosse (nāstika). Alcune rigettano i Veda per promuovere la loro filosofia materialista o per mettere in discussione la validità dei rituali vedici e delle caste, come nel caso del Carvaka. Altre, come il Buddhismo e il Jainismo, pur avendo lo stesso profondo rispetto per l'aspetto spirituale e la ricerca della liberazione, non basano i loro insegnamenti sulla rivelazione vedica.

  • Buddhismo

    Fondata da Siddhartha Gautama, il Buddha (VI-IV a.C.), questa filosofia si concentra sulla sofferenza, le sue cause e il cammino verso la cessazione della sofferenza (il Nobile Ottuplice Sentiero), culminante nel nirvana.

  • Jainismo

    Fondata nel VI secolo a.C., questa religione e filosofia insegna il cammino verso la liberazione e l'illuminazione attraverso la non violenza (ahimsa), la verità e l'ascetismo.

  • Carvaka

    O Lokayata: scuola materialista che nega la vita dopo la morte, l'esistenza di un'anima immateriale e l'autorità dei Veda. Insegna che la percezione è l'unico mezzo valido di conoscenza e che il piacere materiale è l'obiettivo ultimo della vita umana.

La filosofia dello yoga

Quella dello yoga è una filosofia storicamente collegata al Samkhya per i suoi fondamenti teorici, da cui si distingue per l'approccio pratico e sperimentale, offrendo non solo una filosofia da contemplare, ma un percorso di pratiche di purificazione da esperire in prima persona.

Non esiste però solo un approccio dualista allo yoga.

Non solo perché da ultimo le pratiche yoga conducono a dissolvere l'illusione della dualità, conducendo l'individuo a un'esperienza diretta dell'unità di tutta l'esistenza, ma anche perché esistono forme di yoga collegate ad altre tradizioni.

Nella tradizione dello yoga non duale del Kashmir, che emerge molto dopo i tempi di Patanjali, l'accento è posto sull'esperienza diretta della consapevolezza suprema, che permea l'intero universo.

Contrariamente al dualismo del Samkhya, questa visione non considera lo spirito e la materia come entità separate, ma si basa sul concetto di non dualità e si focalizza sull'identità di tutte le cose con Shiva, considerato come il supremo cosciente universale.

Mentre negli Yoga Sutra il percorso dello yoga è delineato come un metodo per separare il purusha (l'osservatore, lo spirito) da prakriti (la materia, il naturale), secondo lo shivanesimo del Kashmir non esiste una separazione reale tra l'individuo e l'universo; tutto è un'espressione della coscienza divina.

La pratica dello yoga in questa tradizione non è tanto quindi un tentativo di raggiungere qualcosa di nuovo o di diverso, ma piuttosto un'immersione profonda nell'essenza intrinseca di ciò che già è.

La relazione tra gli yogi del Kashmir e la filosofia di Patanjali è interessante e complessa, e merita un approfondimento a parte.

È importante qui ribadire che la figura di Patanjali segna un punto di svolta nella formalizzazione della filosofia dello yoga, ma sarebbe riduttivo focalizzarsi solo su questa pur fondamentale prospettiva, perché non è di certo esaustiva.

Lo yoga si manifesta attraverso una ricca varietà di testi che attraversano i secoli, dagli stessi Veda ai Purana, dalle Upanishad alla Bhagavad Gita, fino all'Hatha Yoga Pradipika.

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